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Giuseppina

Giambertone

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Dispositivi tricoprotesici: quando la terapia non basta

In Italia ci sono circa 11 milioni di calvi, una parte di questi ha una calvizie legata a patologie dermatologiche. In patologie come l’alopecia androgenetica, cicatriziale e/o altro, i pazienti possono andare incontro a forti disagi legati all’accettazione del se. Disagi provocati dalle disattese aspettative di riavere velocemente una folta chioma. Al fine di aiutare il paziente al prosieguo delle terapie, le tricoprotesi sono un ottimo ausilio, purchè rispettino requisiti di naturalezza che si traducono in leggerezza e compatibilità con la cura stessa. Laddove infine il candidato non fosse idoneo per un trattamento chirurgico, la tricoprotesi risulta altresì essere l’alleato ideale. Mostreremo alcuni casi relativi alle soluzioni e i metodi scelti in base al tipo di patologia. Nel pieno principio della multidisciplinarietà a favore del risultato finale del paziente, la Tricotecnica si pone al servizio dei medici che a vario titolo si occupano dello stesso. Al fine di garantire la qualità di vita a tutti i pazienti nasce la Tricologia Solidale anche in ambito dermatologico. Si è reso cioè necessario un impegno per tutti coloro che non hanno risorse economiche sufficienti. E’ stato presentato al Parlamento Europeo il fiocco della Tricologia Solidale ed è stata istituita la prima Banca della Parrucca dermatologica.

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