UMBERTO
PREITE
PESCARA
RELAZIONE FUNZIONALE E MORFOLOGICA TRA TOSSINA BOTULINICA E FILLER NEI TRATTAMENTI DEL TERZO INFERIORE DEL VISO E DEL SUO PROFILO
Negli ultimi vent'anni i trattamenti iniettivi del viso hanno portato tutti i ricercatori ed i clinici a concordare sul fatto che, conoscendo approfonditamente i processi alla base dell'aging del viso e la sua anatomia, per ottenere una naturale ed appropriata rimodulazione morfologica dello stesso sia necessaria un'azione sinergica e reciprocamente rinforzante dei filler e della tossina botulinica. La chemodenervazione dei muscoli facciali per lo più con attività ipercontratturante può contare in maniera sostanziale anche sull'azione di opposizione alla caduta da parte dei filler (con il loro volume). La terapia combinata con tossina botulinica e filler dermici è risultata fornire un beneficio sinergico nel ringiovanimento soprattutto del III° inferiore del viso. Tossina botulinica e acido jaluronico forniscono miglioramenti clinicamente significativi valutati da tutti gli addetti ai lavori con sinergia clinica negli effetti estetici e durata della risposta, indipendentemente dall'ordine di somministrazione del trattamento, nei soggetti che cercano un miglioramento delle rughe e delle pieghe facciali da moderate a gravi. Numerosi sono i casi nei quali il connubbio tra l'uso dei filler e della tossina botulinica, soprattutto negli inestetismi del III° inferiore del viso e nella rimodulazione del suo profilo, rende il risultato apprezzabile. Nella mia disanima clinica cercherò di validare ulteriormente questi concetti attraverso contributi fotografici riguardanti numerose zone topografiche del viso dove possono essere applicati. Possiamo fare riferimento al ripristino di una corretta Ricketts E-line, della zona mentale, delle commissure labiali e del sorriso, delle bunny lines, del gummy smile, della jawline, della zona nasale, del profilo ed altro. Molti autori e ricercatori ormai stanno dimostrando la validità scientifica di tali affermazioni e molti altri ancora lo faranno, soprattutto puntando sul concreto principio che l'effetto sinergico porta a ridurre le dosi necessarie di entrambe le componenti per ottenere risultati morfologici e funzionali soddisfacenti.