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Maddalena

Montalbano

Milano

Le rughe del sonno

La cronobiologia, termine coniato dieci anni fa dal ricercatore americano F. Halberg, è un’importante disciplina medico-biologica, che studia i ritmi vitali, per cui l'organismo è regolato da un orologio biologico interno. A ciò si applica la scienza che studia i disturbi di tipo metereopatico e climatopatico, che possono insorgere in seguito all’influenza del tempo e del clima sull’organismo umano. La maggior parte di questi ritmi è legata al movimento di rotazione della Terra, detto ritmo circadiano (ovvero di circa 24 ore), al movimento della luna intorno alla Terra, detto ritmo circatrigintano (di circa un mese), al movimento di rotazione della Terra intorno al sole, detto ritmo circannuale (di circa un anno).Le reazioni biologiche del nostro organismo sono da sempre regolate da questi ritmi che sono una proprietà fondamentale della materia vivente. Nel ciclo sonno/veglia, le variazioni condotte primariamente dalla luce e dal buio si manifestano sulla pressione sanguigna, sulla frequenza cardiaca, sulla temperatura corporea, sulla secrezione ormonale e anche sulla pelle. Nel nostro organismo il ciclo notte/giorno e sonno/veglia è regolato dalla melatonina, ormone secreto dalla ghiandola pineale (epifisi) durante le ore notturne. Questa sostanza ha una storia recente, infatti nel 1958 presso l’Università di Yale fu isolata dal tessuto della ghiandola pineale una molecola che aveva la capacità di “schiarire” i melanociti. Dal punto di vista chimico, si tratta di un neurotrasmettitore facente parte della famiglia delle indolamine, che derivano dal triptofano e dalla serotonina. Nel 1995 tuttavia è stato verificato che la melatonina è presente nel mondo delle cellule procariote come i batteri e in tutto il mondo vegetale. In quest’ultimo svolge un ruolo molto importante nella prevenzione della senescenza. Anche per la pelle l’orologio biologico interno elabora i ritmi cosiddetti circadiani, fondamentali per la nostra salute. A partire dagli anni 2000 si è scoperto che la cute è un sistema melatoninergico completo e indipendente, infatti è in grado di sintetizzare e metabolizzare la melatonina. Recettori specifici della melatonina (MT1 e MT2) sono presenti nei cheratinociti e nei fibroblasti così come nelle cellule staminali del follicolo pilifero. Il processo dell’invecchiamento è caratterizzato da una progressiva riduzione della produzione di melatonina, a livello della ghiandola pineale, dell’ intestino e della cute. Un maggior incremento di melatonina a livello della pelle potrebbe contrastare i danni dovuti all’invecchiamento cronologico e da esposizione all’ambiente poiché la stessa melatonina ridurrebbe i danni cellulari diretti da esposizione ai raggi UV. L’assunzione di melatonina orale non induce aumento dei livelli di melatonina cutanei, pertanto si può ricorrere ad un’applicazione topica. E’ quindi importante che la cute sia supportata da specifici trattamenti dermocosmetici, tali da contrastare quelle espressioni che la pelle e i suoi annessi possono evidenziare in maniera drammatica. In tale direzione la dermocosmesi sta sempre di più formulando preparazioni notturne basate sulle più moderne ipotesi ed evidenze scientifiche. Clin Cosmet Investig Dermatol 2018;11:5 Antiaging efficacy of melatonin-based day and night creams: a randomized, split-face, assessor-blinded proof-of-concept trial.Milani M et al.

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