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Lucio

MIORI

Peschiera del Garda ( VR )

Bioplastica faciale con biocannula: l’azione rivitalizzante dei fili in PDO

Tra le richieste sempre più pressanti dei nostri pazienti vi è quella di un viso sempre più fresco, disteso e tonificato. Spesso il raggiungimento di questo risultato si ottiene con una indicazione chirurgica, tuttavia anche il ricorso alla medicina estetica permette di ottenere risultati in linea con le aspettative dei pazienti. Le caratteristiche dei fili in PDO sono conosciute e al tempo stesso è ormai assodato che accanto all’effetto trazionante di fili di ancoraggio anche quelli lisci svolgono un ruolo importante nella stimolazione endogena a livello dermico, soprattutto in rapporto al numero di fili utilizzati. La possibilità di inserirli attraverso una cannula da 23 G di lunghezza differente 38 0 60 mm, in numero elevato, ha permesso di ipotizzare nuovi schemi di trattamento in rapporto al risultato da raggiungere. È un nuovo concetto di rivitalizzazione dei tessuti che aggiunge una particolarità: il riempimento autologo dell'area da trattare, senza l'utilizzo di prodotti che conferiscano volume all'area, per questo diciamo che produce un effetto "refill". Si tratta di un medical device composto da una cannula di tipo L, che permette l'introduzione nel tessuto in modo atraumatico e all'interno della cannula sono presenti 14 fili MONO. La punta smussa e le pareti in acciaio di altissima qualità sono fondamentali per ridurre l’attrito con il tessuto cutaneo per un ridotto fastidio per il paziente e con rischio minore di lividi. Nella scelta della cannula bisogna tenere anche in considerazione la lunghezza da utilizzare ed il calibro in modo da permettere di raggiungere in modo adeguato i compartimenti target e permettere una corretta estrusione del prodotto senza stressarlo. È un concetto assolutamente innovativo che potremmo definire "auto- riempitivo", la cannula assicura il minimo trauma ai tessuti ed il recupero è immediato. Si può introdurre una singola biocannula o combinarne di più a seconda della strategia di trattamento e della fisionomia del paziente. Il loro inserimento, partendo da un singolo foro di accesso in sede zigomatica, permette seguendo vettori differenti di produrre una stimolazione di collagene in grado di determinare in maniera autologa un effetto che possiamo definire di BIOPLASTICA faciale.

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