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katia franca

ARCIERI

MILANO

GUIDA ULTRASONOGRAFICA NELLA SCELTA DELLE LUNGHEZZE D’ONDA LASER PER IL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIA E DELL’ESTETICA VASCOLARE

INTRODUZIONE Gli ultrasuoni hanno acquisito un ruolo centrale nella fase di preparazione del percorso correttivo degli inestetismi di origine vascolare (telangectasie, microvarici, varici, anomalie vascolari a basso flusso di distretti differenti). Oltre alla definizione clinica del difetto estetico si e' dimostrato indispensabile lo studio ultrasonografico in B mode e con ecocolordoppler, per chiarire origine e direzione dei flussi e stabilire i criteri di correttezza ed efficacia mediante utilizzo di tecniche laser. MATERIALI E METODI E' stata considerata un gruppo di 138 pazienti tra quelli trattati negli ultimi 20 anni e selezionati per precise peculiarita’ cliniche (sede e caratteristiche dell’inestetismo vascolare) studiati con ecografia ed ecocolordoppler per essere trattati con laser vascolari (Dye laser 595 NM , 532 nm ip ,Nd-yag 1064 oppure laser a diodi 980-1470 nm con fibra ottica, in relazione alla specifica condizione) per problematiche relative a telangectasie, microvarici, varici ed anomalie vascolari. L'identificazione attraverso esame clinico e strumentale (US/B mode ed ecocolordoppler , piu' raramente RM per anomalie vascolari specie complesse) ha permesso di comporre una flow-chart mirata sulla problematica. Nella casistica sono stati inclusi pazienti di eta’ variabile, prevalentemente donne. Il campione era cosi' suddiviso: 110 pz con sole problematiche estetiche,18 con minima insufficIenza venosa o piccole collaterali incontinenti da trattare con finalita' complementari al trattamento estetico,10 pazienti presentavano anomalie vascolari minori, delle estremita’ acrali . DISCUSSIONE L'utilizzo dell'inquadramento con US/B mode ed ecocolordoppler ha permesso di identificare alcuni criteri di candidatura verso trattamenti con differenti lunghezze d'onda, con pattern emodinamici compatibili con una fotocoagulazione laser. La malattia varicosa di distretti pelvici o cervico-facciale devono far sospettare anche un quadro anomalo, da approfondire con metodica avanzata prima di approcciarsi con tecniche laser. RISULTATI/CONCLUSIONI L'approccio preliminare con US ed ECD ha permesso di impostare un corretto programma terapeutico e soprattutto di indirizzare verso un percorso alternativo quei pazienti in cui l'indagine strumentale ha suggerito un dato difforme da quello fornito dal solo esame clinico. Cio' ha permesso di ridurre gli insuccessi terapeutici e di migliorare la qualita' dei risultati.

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